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Estetica Maschile

L’epilazione, i massaggi e i rituali di benessere sono tra i
trattamenti più richiesti dal target maschile, composto da
uomini esigenti, precisi e bene informati, con una capacità
di spesa che spesso supera quella delle clienti femminili.

 

Mano sicura e movimenti precisi: uno strappo dopo l’altro le gambe di Guido – vent’anni da compiere- tornano quelle di un pargoletto.

Durante il trattamento, la sua attenzione è tutta per lo smartphone: l’estetista lavora senza gli occhi addosso.

Dopotutto, per milioni di uomini una cera è poco più che routine.
Una manciata di minuti e la vicenda è compiuta.

L’estetista riordina la postazione mentre Guido si guarda con cura, alla ricerca del vizio, del pelo clandestino.
Non è lì per caso e sa cosa vuole: un lavoro a regola d’arte.

La scena ricorda l’assaggio del vino davanti al cameriere: Guido si riveste ed è un verdetto di tacita approvazione.

I numeri impressionanti dell’estetica maschile sono di pubblico dominio e la loro portata non sfugge a nessuno, anche tra i non addetti ai lavori. Lasciano a bocca aperta? Fino a un certo punto, poiché la vanità non è prerogativa femminile.

Il campione di vanità per antonomasia, Narciso, è maschio.

 Femmina è piuttosto la sua vittima, la splendida ninfa Eco.

La vanità, comunque, c’entra fino a un certo punto.L’incidenza della clientela maschile, infatti, da circa il 20% degli istituti di bellezza aumenta fino a raggiungere il 40-60% del volume d’affari se prendiamo in considerazione centri benessere e Spa hotel.

Si tratta, evidentemente, di servizi più legati al benessere che all’estetica.

Quali sono, allora, le caratteristiche del cliente maschile? Improprio eppure inevitabile generalizzare un po’.

Solitamente sono clienti esigenti, precisi e bene informati, con una capacità di spesa che spesso supera quella delle clienti femminili.

L’epilazione, i massaggi e i rituali di benessere sono i loro trattamenti d’elezione, mentre l’onicotecnica e il make up rivestono un ruolo più marginale.

Non sono né si sentono mosche bianche: è bene che le direttrici degli istituti di bellezza tengano conto di questo nelle loro strategie di marketing.

La presenza maschile nell’estetica è un fatto ormai acquisito che procede di pari passo con la trasformazione in senso liquido della società, dei ruoli e dei generi sessuali.

In questo senso, sarebbe più appropriato parlare di estetica gender fluid piuttosto che di estetica di genere, femminile o maschile.

Gli stereotipi machisti dell’uomo rude che “non deve chiedere mai” appartengono al passato, con poche eccezioni annidate nella retroguardia culturale e sociale.

L’amore e la cura per sé stessi e il proprio corpo, esercitati senza troppo pudore, ne hanno preso il posto.

L’attenzione per la propria immagine soppianta un’identità di genere che, fino a qualche decennio fa, era molto più forte ed era costruita in contrapposizione tra l’uomo e la donna.

Intendiamoci: l’uomo non è mai stato immune alle ambizioni estetiche, ma altezza e massa muscolare sono stati, a lungo, gli unici parametri tenuti in considerazione, oltre ai lineamenti del viso. Storicamente, la gratificazione personale e sociale maschile – a differenza di quella femminile – è slegata dalla bellezza ed è misurata in termini di posizione sociale, ricchezza e cultura.

In un articolo del 1994 sul quotidiano britannico The Independent, il giornalista Mark Simpson intercetta questi cambiamenti socioculturali e conia il termine metrosexual: una nuova generazione di uomini single, con una buona disponibilità economica, che vivono o lavorano in città e si prendono cura della propria immagine attraverso il fitness, i cosmetici e l’abbigliamento.

Qualche anno più tardi, David Beckham è stato identificato come il metrosexual per eccellenza.

Erano, allora, i primi accenni di consapevolezza di questo cambiamento nel rapporto quotidiano tra il maschio contemporaneo e l’estetica, che naturalmente non si esaurisce nella figura, oggi stereotipata, del metrosexual.

Ciò che non dovrebbe sfuggire in tempi di body positivity, soprattutto in cabina, è che le frustrazioni legate al giudizio estetico e a canoni di bellezza irraggiungibili riguardano oggi anche gli uomini, seppure ancora in misura minore rispetto alle donne.

 

(articolo pubblicato) su Mabella – mabella.it

autore Lorenzo Morelli

Executive  Manager Scuola SEM Pescara

 

 

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